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Casa al Bosco

 

Proprietà: Lady Grania e Lord Hugh Cavendish

 

Ubicazione: provincia di Siena

 

Ditta esecutrice: Movit.r.e. di Pietro di Vita

​Casa al Bosco è la perfetta armonia fra l'esterno che la circonda – la dolcezza struggente della campagna senese, fedele a un quadro di Simone Martini o di Ambrogio Lorenzetti - e il suo interno, caldo e accogliente, sobriamente elegante. L’insediamento originale era un antico monastero Benedettino, costruito probabilmente sulle rovine di un antico impianto etrusco, posto sulla sommità di una collina vicino Siena. Dal viale di accesso, delineato da cipressi, si arriva al piazzale su cui si affacciano le costruzioni che compongono il complesso: l’immobile principale, la cappella, un ex ricovero per animali. L’edificio principale ha forma a U attorno ad un grande cortile centrale, che richiama, appunto, alla sua origine monastica; il quarto lato del cortile è delimitato dal muro di cinta in cui si inserisce un maestoso portone, che costituisce l’ingresso principale di Casa al Bosco.

Articolato su tre piani, anche la distribuzione interna degli spazi riconduce alla prima destinazione di convento: grandi spazi al piano terreno (refettori, cucine, spazi comuni, locali per l’attività agricola), ai piani superiori lunghi corridoi distribuiscono alle camere e servizi.Dallo stesso piazzale di accesso, contrapposto alla casa si diparte un vialetto sottolineato da un delizioso pergolato di rampicanti, che conduce alla piscina, perfettamente inserita nell’ambiente circostante e che fa immergere completamente l’ospite nel paesaggio circostante.

Le intuizioni dell'architetto e il gusto della padrona di casa si combinano perfettamente, dando vita a una casa articolata, mossa, imponente ed intima al tempo stesso, che ti fa sentire nella campagna toscana o in quella inglese o in India (con numerosi complementi di arredo originali, ed elementi che completano le strutture architettoniche) o in un indefinito quanto affascinante oriente, ma comunque e sempre perfettamente te stesso.

 

 

Dice Lady Cavendish diBvS:"Quando abbiamo comprato Casa al Bosco nel 1990 era un rudere essendo stata abbandonata dal 1960. Non aveva ne acqua ne elettricità e aveva ancora una piccola parte di tetto esistente il resto era crollato. Tutto il piano terreno era stato destinato a stalle per bestiame e la facciata sud era nascosta da una giungla di rovi e piante di acacie che probabilmente garantivano il fatto che la stessa non fosse crollato nel frattempo.In un freddo giorno di febbraio, dopo alcune settimane dal nostro acquisto impulsivo, stavamo sopravvivendo alla sensazione di perdita del controllo un pò spaventati aspettando l'arrivo di un o sconosciuto giovane architetto. Eravamo perfettamente consci che il rapporto tra cliente e architetto può spesso essere difficile, ma non c'e mai stato un secondo in cui non siamo stati grati per il giorno che Bolko è entrato nelle nostre vite in quella fredda giornata di primavera e speriamo che non esca mai più.Durante i 14 anni in cui abbiamo lavorato insieme la sua pazienza, professionalità, abilità e buon umore sono stati messi alla prova.. Eravamo, e siamo ancora, clienti molto esigenti che insistono nel prendere la strada più complicata per effettuare un restauro, campeggiando nella casa durante i lavori per verificare il progetto e svilupparlo costantemente con verifica e confronto per la posa di ogni mattone nella lunga ristrutturazione, e certamente alcune cose venivano modificate o rimosse per essere migliorate. Durante tutto la ristrutturazione Bolko rimaneva entusiasta, pieno di idee e sempre attento a cercare e trovare soluzioni per le nostre difficili domande e esigenze. Il risultato di tutto l'impegno che ci ha messo, è la trasformazione da una grigia rovina in una casa che ha dato enorme piacere a tutta la famiglia e a tutti i numerosi ospiti che tornano anno dopo anno.Ci siamo divertiti in tutti questi anni nonostante la polvere e le macerie e stiamo cercando nuovi progetti da realizzare per poter continuare a lavorare ancora insieme".

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